lunedì 30 aprile 2007

Della partenogenesi, ovvero: come si riproducono gli imbecilli

Potrà sembrare inverosimile a più d'uno dei miei lettori che gli imbecilli si riproducano per partenogenesi, come le amebe; ma se consideriamo nella giusta luce, con la giusta attenzione, con il dovuto rigore scientifico quali e quante possano essere le difficoltà, i travagli, le asprezze che devono essere affrontate perché un essere umano possa venire alla luce, perché possa accendersi in lui la divina scintilla della coscienza, e confrontiamo questo calvario della natura con il grande e incalcolato numero di imbecilli che si trovano in circolazione, non potremo più avere alcun dubbio: gli imbecilli si riproducono per partenogenesi.

Oscuramente si moltiplicano per scissione nella notte, col favore delle tenebre, di modo che gli umani non sospettino nulla di questo grande e diabolico piano partenogenetico di cui sono vittime; e la mattina, negli uffici, per le strade, sui treni, si ha la sensazione, dico solo la sensazione, che se fosse certezza il loro gioco sarebbe palese e prevedibile, che gli imbecilli, rispetto alla sera precedente si siano per lo meno raddoppiati.

Così dunque gli imbecilli popolano la faccia della terra, e occupano tutti i posti chiave, detengono le leve del potere, amministrano la cosa pubblica; ed è semplice a questo punto intuire come si possano essere così stabilmente insediati, come possano essere giunti a creare questa inestricabile rete dell'insipienza tra le cui maglie agonizzano i pochi umani rimasti.

Ma se l'ipotesi può essere suggestiva e arguta, se la teoria può essere confortata dall'evidenza dei fatti di ogni giorno, vediamo piuttosto qual'è il processo, le fasi psico-biologiche grazie alle quali l'imbecille rigenera sè stesso, notte per notte, dando vita a questa diabolica cabbala di potenze del due, riproducendosi all'infinito.

Occorre far rilevare anzitutto che l'imbecille, affinchè possa riprodurre se stesso durante la notte, deve dar forma e consistenza durante il giorno ad un quid alchemico, ad una materia degenerata dell'opera che continuamente espande e sustanzia della propria imbecillità; si nota cioè che tutto quel che accade attorno all'imbecille, tutti gli eventi che la sua imbecillità origina, piuttosto che perdersi, diluirsi, vanificarsi nell'aura terrestre, si concentrano in un diafano e dapprima impercettibile homunculus, che cresce, nutrendosi di quelli come di un mefitico albume; e la sera, chi sappia osservare, potrà intravvedere presso all'imbecille un'aura, una figura che col passare delle ore, complice la tenebra e il tenebroso sonno dell'imbecille originante, diverrà un essere come umano, quasi certamente il nuovo capufficio che la mattina sbalorditi troveremo arrivando (in ritardo come al solito) al lavoro, neonato ma già pronto a scaricarci addosso l'unanime condanna all'umano di tutti gli imbecilli dell'universo.

E questo è il mistero che ci è celato ma evolve tra noi; forse proprio nella casa accanto alla nostra ogni notte si celebra la partenogenesi di un imbecille, e cerchiamo quindi, ci sforziamo di intravvedere, di riconoscere quelle misteriose aure rivelatrici che dal vespero in poi dovrebbero adornare la gran parte delle persone che incontriamo.

E forse è solo il gioco della nebbia e dei lampioni stradali, forse gli occhiali appannati, forse la triste certezza che siamo rimasti in pochi, ma certe sere d'inverno sembrano davvero tutti imbecilli.

2 commenti:

Solomon ha detto...

E' stupefacente come questa dissertazione sia tremendamente vera, anche se di questi tempi l'imbecillità sembra essere più uno stile di vita a cui tutti anelano, una sorta di vatico per la vita insomma!

Anonimo ha detto...

....e che ne dici del family day? della "dico's day? del gay pride? So che vogliono fare anche la festa dei single...quand'ero un po più giovane volevo fare la ricorrenza del "movimento dei masturbatori (ovviamente solitari)": pensavo di fare un "pippa's day" o "sega pride"...in fondo se la masturbazione rientra in un contesto di scelta erotico-esistenziale, è giusto rivendicarla nei suoi diritti (tra l'altro ha pochissimi doveri verso la società)! quindi perchè non fondare e far ricorrere tale movimento? Sarebbe un'altra festa!marko