sabato 2 novembre 2019

Finalmente la commissione contro l'odio!

Quand'ero piccino, come ogni ragazzino dei '60 di buona famiglia e di sani principi morali, andavo sempre in giro con le ginocchia sbucciate, e mia madre, apprensiva come tutte le madri degli anni '60, passava le giornate a cercare di spennellarmi di tintura di iodio da capo a piedi.

Io, bimbetto, non capivo ancora bene, e pensavo si trattasse di "tintura di odio"; tra l'altro l'inenarrabile bruciore conseguente a queste spennellature, costituiva per me prova inconfutabile che il liquido nerastro, fonte delle mie quotidiane torture, fosse davvero l'estratto del più volgare ed orribile tra gli istinti umani, l'odio per l'appunto.

E mi domandavo, non senza turbamento e raccapriccio, come mai potesse venir estratto questo istinto nerastro dall'umana interiorità, fino ad essere venduto in boccette e spennellabile a piacimento.

Immaginavo poveri cervelli accecati dall'odio e subito strizzati fino ad ottenerne un succo che, filtrato e diluito in alcool, venisse confezionato ed etichettato in quelle odiose (vaddasè) piccole e scure boccette.

Apprendo perciò con piacere che finalmente il Senato della Repubblica si appresta ad estirpare alla radice la causa e origine delle mie afflizioni infantili, nonostante l'istinto in questione sia saggiamente connaturato all'umanità, allo stadio attuale della sua evoluzione; resta da stabilire quale sarà il farmaco sostituivo per la disinfezione delle ginocchia sbucciate. Ma in fondo ormai i ragazzini non passano più le giornate a far capriole nei campi: Segno dei tempi.